Venerdì alle 18 incontro con Anna Nadotti in occasione della sua nuova traduzione de "La signora Dalloway" di Virginia Woolf per Einaudi Editore.
Interverranno Giulia Negrello e Elisabetta d'Erme.
"Anna Nadotti ha compiuto in questo suo lavoro un autentico miracolo di avvicinanza felice. Provo a spiegarmi. Tradurre è banalmente un andirivieni, un movimento di parole che, da scritte, si sospendono nel silenzio del pensiero per tornare alla forma scritta della traduzione. Quando si traduce un testo tradotto, e tradotto spesso più di una volta, è evidente che si ha a che fare con un gioiello del canone. L’avvicinanza è un movimento cauto di ritorno al testo-fonte per progressivi infinitesimali aggiustamenti, e si conclude quando raggiungiamo la distanza minima possibile in termini di lessico, grammatica, sintassi, punteggiatura, ritmo, stile, sonorità dal testo-fonte. Ogni nuova buona traduzione traccia un percorso inedito e, quasi certamente, si spinge un soffio più vicino al calor bianco del testo"
Susanna Basso
Anna Nadotti è traduttrice, consulente editoriale Einaudi per le letterature del subcontinente indiano.
Giulia Negrello è dottoranda di ricerca in lingue e letterature straniere all’università di Udine, si occupa anche di traduzione.
Elisabetta d'Erme è giornalista, collabora a "Il Piccolo" e a "L'Indice dei Libri".