Giovedì alle 18 verrà presentato "Rinasceva una piccola speranza. L’esilio austriaco in Italia (1938-1945)" curato da Christina Köstner e Klaus Voigt, edito da Forum Editrice.
Ne parleranno il curatore Klaus Voigt, gli autori Renate Lunzer e Cinzia Villani, con Tullia Catalan (università di Trieste/Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Fvg) e Tristano Matta (Istituto Livio Saranz).
Il libro L’idea che l’Italia fascista abbia accolto come profughi persone perseguitate dal nazionalsocialismo appare in contraddizione con i punti in comune tra i due sistemi politici e i loro rapporti sempre più stretti in politica estera. Le cifre però parlano chiaro: quasi 18.000 persone, in prevalenza ebrei e di cui almeno 5.000 provenienti dall’Austria, trovarono rifugio in Italia fra il 1933 e il 1945. Per molti di loro il nostro paese fu solo un luogo di transito; altri però si fermarono e, nonostante il successivo internamento in campi o località isolate alle condizioni di soggiorno obbligato, riuscirono a sfuggire alla deportazione nei luoghi di sterminio nazisti e poterono contare sulla generosità e disponibilità della popolazione locale. Il volume raccoglie i contributi di autori italiani, austriaci e tedeschi, oltre a numerose testimonianze e resoconti di profughi, che affrontano il tema dell’esilio austriaco in Italia.