Giovedì alle 19, allo stabilimento balneare Ausonia di riva Traiana 1, Alessandro Mezzena Lona presenterà "Mano nera" di Alberto Custerlina, autore di "Balkan bang".
il libro Una Sarajevo livida assiste impietrita al sanguinoso sequestro di Sanja Karahasan, figlia di un ministro bosgnacco. Il giorno successivo un commando trafuga il tesoro più prezioso della Bosnia-Erzegovina, la Haggadah di Sarajevo, un antico manoscritto sefardita considerato il simbolo della multiculturalità di una regione in cui le ferite della guerra civile tardano a chiudersi. Durante il furto viene rapita la cugina di Sanja, Nadira, che lavora al Museo Nazionale dove il libro è custodito.
Con queste azioni clamorose, che spingono la popolazione a scendere in piazza, la rediviva Mano Nera, un’organizzazione nazionalista di cui si erano perse le tracce da quasi cent’anni, tenta di ridare fuoco alle polveri balcaniche. Sarà Ljudmila Horvat, killer croata e cattolica integralista, a cercare di evitare il peggio in una lotta contro il tempo che vede coinvolti servizi segreti stranieri, organizzazioni criminali e avventurieri senza scrupoli.
"Scrivere un noir ambientato nei Balcani potrebbe sembrare una cosa insolita per un italiano. E infatti, dopo la pubblicazione di Balkan Bang! molte persone mi hanno posto la seguente domanda: sei italiano, perché non hai scritto un romanzo ambientato in Italia? La mia risposta è sempre stata la stessa: nonostante io parli e scriva in italiano, un triestino come me non sempre si sente pienamente a casa sua quando pensa all’Italia. E ora bisogna subito sgombrare il campo dai fraintendimenti: non si tratta di nazionalismo, di bandiere sventolate oppure di orientamento politico. Per molti triestini, quindi, l’area mittel-europea e quella balcanica sono le terre dove affondano le loro radici. Mi è venuto spontaneo, quindi, rivolgermi ai Balcani per scrivere le mie storie"