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QUELL'INNO CHIAMATO SERBIDIOLA di Flavia Scotti De Garcia

Giovedì alle 18 lo storico dell'Associazione Zenobi Roberto Todero presenterà il libro "Quell'inno chiamato Serbidiola. Il romanzo di Trieste" di Flavia Scotti De Garcia.
Sarà presente l'autrice.
Letture di Elke Burul.

Evento organizzato con la collaborazione dell'Associazione Zenobi.

Il libro: 1914. La Trieste della “belle époque” e la vita spensierata di un gruppo di giovani: Elviana, sua cugina Lalla, l’amica Gabrielle, l’ufficiale austriaco Hans Jonas, l’irredentista Ernesto, il medico Rodolfo. E intorno a questi personaggi le loro famiglie, gli amici e Trieste che, con i suoi teatri, le sue piazze e i suoi caffè, diventa lei stessa una protagonista del romanzo. Come delle pennellate, tra le pagine del libro s’incontrano anche personaggi illustri dell’epoca: a Trieste lo scrittore James Joyce e l’arciduca Franz Ferdinand, a Vienna l’imperatore Franz Joseph e l’arciduca Karl. Viene più volte citato anche Maximilian d’Asburgo e ricordata la storia di questo Arciduca diventato Imperatore del Messico. Con lo scoppio della guerra finiscono i giorni spensierati delle feste e dei balli e tutto cambia. Gli uomini, ognuno convinto della giustezza della propria causa, si arruoleranno su fronti opposti e combatteranno sul mare Adriatico, sui Carpazi, sul fronte dell’Isonzo e nei cieli dell’Albania. Le donne, gli anziani e i bambini conosceranno invece le privazioni della guerra nella vita delle città: a Vienna, capitale di un impero in dissoluzione, e a Trieste, il grande porto dell’Austria vicinissimo al fronte dell’Isonzo. I lutti e le sofferenze faranno cambiare e maturare i giovani spensierati che affollavano i primi capitoli del romanzo. Alla fine del conflitto e dopo il passaggio della terribile pandemia di “spagnola” li ritroveremo trasformati in uomini e donne adulti; non tutti però saranno sopravvissuti. La terribile Grande Guerra avrà cancellato un’epoca, cambiato i destini dell’umanità e, come sempre accade, la storia verrà scritta dai vincitori, senza mai considerare che gli esseri umani non si dividono in buoni e cattivi a seconda del colore delle loro bandiere, ma che il vero fronte è quello che pone da un lato i disonesti e gli opportunisti e dall’altro gli uomini giusti e leali.

L'autrice
: Flavia Scotti de García è nata a Trieste dove ha compiuto i suoi studi. Ha viaggiato molto in Europa e in America, visitando le località menzionate nel libro. Anche lontano da Trieste, è stata sempre animata del grande amore che nutre per la sua città. Il romanzo Quell’inno chiamato Serbidiola rappresenta il risultato di anni di lavoro, sia per le ricerche storiche, sia per l’accurata stesura del racconto.


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