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AMARE UN CANTIERE. EGONE MISSIO E LO STABILIMENTO DI MONFALCONE

Attraverso la vita di Egone Missio (1895-1980) e ai suoi sessantotto anni di cantiere, dal 1909 al 1967, il libro racconta l’interazione tra la creazione di un grande stabilimento industriale e il suo impatto sociale, economico e culturale non solo su Monfalcone ma sull’intero territorio.
Il Cantiere Navale Triestino fu invero un esempio illuminante, non solo in Italia, di una filosofia di intesa e cooperazione ‘di classe’ tra imprenditori e lavoratori volta alla realizzazione di obiettivi comuni di crescita e benessere per entrambi. Fu inoltre frutto di una crisi economica mondiale, di cui rappresentò a sorpresa il lato positivo, in un interessante parallelismo con il presente. In epoche tormentate, il Cantiere e il suo Villaggio Operaio furono un’oasi felice: innanzitutto si pensò al benessere materiale di tutte le famiglie dei dipendenti, rendendo il Villaggo autonomo nella produzione di generi di prima necessità; poi si investì soprattutto in formazione e cultura, attività indispensabili, secondo la dirigenza del tempo, a migliorare la produzione, proporzionale allè attività sociali che fossero intese “ad elevare l’animo e ad ornare la mente”.
L’archivio di Egone Missio, di cui una parte consistente è riprodotta nel libro, testimonia quale fosse il metodo e gli strumenti di studio dei costruttori navali del tempo e fa luce, grazie ai suoi precisi diari, su molti eventi ignoti relativi al cantiere e alle sue navi. Oltre ad una cronologia fotografica del Cantiere, singoli capitoli sono dedicati alle principali navi a cui lavorò Missio, fornendo molti dettagli inediti tratti dai suoi appunti: Kaiser Franz Joseph I (1912), Kaiserin Elisabeth (1915), Saturnia (1927) e Vulcania (1928), Neptunia (1932) e Oceania (1933), Pilsudski (1935) e Batory (1936), Stockholm (1941), Esperia (1949), Conte Biancamano (ricostruzione del 1949), Giulio Cesare (1952), Homeric (1955), Ausonia (1957) per terminare con l’Oceanic (1965).
Due ampie appendici presentano documento inediti e di sicuro interesse: l’Atto Costitutivo in forma integrale del Cantiere del 3 aprile 1908 e l’Albo d’Oro, con le lettere di congratulazioni degli armatori stranieri che fecero costruire le loro navi a Monfalcone; difatti l’odierno successo internazionale ha radici lontane: sin dagli anni Venti furono realizzate unità per americani, inglesi, spagnoli, portoghesi, brasiliani, russi, bulgari, polacchi...
Il libro è idealmente dedicato a tutti quegli uomini e a quelle donne che legarono la loro vita alle vicende della ‘Grande Fabbrica’, dai componenti della famiglia Cosulich, ai dirigenti, agli impiegati, alle maestranze e agli operai che hanno realizzato, dalla fondazione di cent’anni fa ad oggi, circa 720 navi le quali hanno reso il Cantiere e il suo territorio un luogo noto in tutto il mondo.
Questo libro esce in occasione del centesimo anniversario dell’assunzione di Egone Missio (che è anche il centenario del primo varo) e del cinquantesimo anniversario del suo pensionamento.

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