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SABA TRADOTTO IN SLOVENO

Bevo quest’aspro vino/Pijem to trpko vino è il titolo del volume, edito da Mladika, che raccoglie la prima consistente traduzione in sloveno di poesie del Canzoniere di Umberto Saba. Una scelta di 136 liriche in cui si è voluto seguire il filo del racconto, in cui convergono i temi cari a Saba, in un binomio che coniuga il semplice e il sublime in un romanzo, unico nel suo genere.

La curatrice dell’opera è la traduttrice Jolka Milič, che in questa raccolta ha saputo creare un percorso attraverso la poesia sabiana, un percorso cronologico e tematico che va dalle prime Poesie dell'adolescenza e giovanili (1900-1907), attraverso i versi di Casa e campagna (1909-10), Trieste e una donna (1910-1912), La serena disperazione (1913-1915), via via fino a Parole (1933-34), Ultime cose (1935-1943) e altre ancora per arrivare all'Epigrafe. Completano l'opera il profilo introduttivo di Tatjana Rojc e una dettagliata cronologia sabiana a cura di Renzo Cigoi.

Nonostante la vicinanza geografica e i legami con il mondo sloveno, ai quali accenna Tatjana Rojc nel saggio introduttivo, di Saba, fin’ora, poco si poteva leggere in lingua slovena, ad eccezione della recentissima traduzione del romanzo Ernesto e di qualche lirica isolata. Allora è forse “curioso sentire la voce di Saba in una lingua non sua. Ma, se si riflette bene, anche questa lingua slovena, che lo omaggia a cinquant'anni dalla sua morte con una prima traduzione corposa e cospicua, è un suono che fa parte di quella Trieste che Saba amava e conosceva così bene. Dunque, paradossalmente, i suoi versi risuonano, ancora, nella lingua del poeta. O, almeno, in una melodia che Saba avrebbe saputo riconoscere come sua”.

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